Le cellule staminali mesenchimali sono i mattoni con cui il corpo ricostruisce le parti di osso , muscolo o tendine danneggiate.
Dove sono?
Questo tipo di cellule è presente probabilmente in ogni tessuto ma il loro numero varia molto: nelle ossa lunghe come la tibia il numero è basso mentre nel bacino sono molto piu’ rappresentate.
Sono certamente presenti anche nel sangue anche se ancora non è chiaro se provengono dai tessuti o sono “ residenti “ fisse nel torrente circolatorio: il numero è basso ma pare che la loro potenzialità sia alta. L’ipotesi è che siano cellule “attivate” in risposta ad uno stimolo.
Anche se sembra strano il tessuto con la maggiore concentrazione di cellule staminali mesenchimali è il tessuto adiposo, che nasce ,al momento della formazione del feto, dalle stesse cellule primogenitrici delle ossa e dei muscoli.
Cosa possono fare?
Questo è l’argomento piu’ delicato: non possono in alcuna maniera e con nessun stimolo riprodurre tessuti che non siano ossa, cartilagine e si suppone anche muscolo, anche se non si hanno prove sperimentali.
Tutte gli altri tessuti sono provenienti da stirpi cellulari diverse per cui non possono essere ricostruiti, così come le cellule del sangue, che sono solo loro cugine.
Utilizzare queste cellule quindi è possibile solo in questo ambito, sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista legale.
Per cosa si usano ?
L’uso è antico, anche se inconsapevole. Da moltissimi anni in alcuni interventi si utilizzava del materiale osseo proveniente da altre parti per migliorare la capacità di guarigione di una lesione: empiricamente si era notato che l’osso migliore era quello proveniente dal bacino. Allora si pensava che l’innesto di questo materiale fosse un poco come mettere del cemento fresco , con una idea molto meccanica del materiale. In effetti si usavano le cellule staminali contenute nell’osso innestato, mentre la parte ossea, responsabile della meccanica, veniva rapidamente sciolta dal corpo.
Oggi abbiamo piu’ consapevolezza delle possibilità di queste cellule , per cui l’uso si è raffinato: non sempre si usano parti intere di osso ma si aspira il sangue all’interno delle ossa ( bacino,femore ) che si porta con sé le mesenchimali.
Le potenzialità sono molte anche se ancora non ben conosciute: per molti anni si è studiata la possibilità di utilizzarle e da non molto tempo l’utilizzo è standardizzato , e solo in alcuni campi.
In particolare la rigenerazione cartilaginea è stata la prima studiata ,per la frequenza di lesione della cartilagine: dal 2006 in certe situazioni l’arricchimento dello scaffold usato per la ricostruzione con sangue aspirato dall’osso ha permesso risultati prima non possibili.
Certamente non tutti possono beneficiare di questa tecnica,ad esempio oltre una certa età il numero delle cellule è così basso che non sono efficaci, ma spesso è possibile.
Come si usano ?
L’uso più frequente è durante gli interventi chirurgici di ricostruzione della cartilagine in aggiunta alle tecniche che utilizzano scaffold: questa tecnica , ormai piu’ che decennale , non è piu’ sperimentale da tempo, ma ormai consolidata.
Piu’ recente ma ugualmente consolidato è l’uso per via infiltrativa, in particolare con le cellule provenienti dal tessuto adiposo. La spinta rigenerativa e di potenziamento delle strutture articolari è un trattamento eccellente per le patologie non così gravi da richiedere un intervento chirurgico, sembra superiore anche a quella ottenuta con l’uso del PRP.