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L’asse di carico del ginocchio

Come accennato nel post precedente una alterazione dell’asse di carico del ginocchio porta ad un consumo della cartilagine.

Ma cosa è l’asse di carico del ginocchio?

E’ la linea lungo cui passa la maggior parte del peso del corpo sull’arto inferiore. Si traccia a partire dal centro della testa femorale e arriva al centro della caviglia. Nel ginocchio deve passare di 0,5-1 centimetro lateralmente rispetto al centro. E’ misurabile con una radiografia particolare chiamata telerx arti inferiori sotto carico che comprende sia l’anca che la caviglia a paziente in piedi.

l'asse di carico dell'arto inferiore

La misurazione di questo asse ci permette di capire se il peso del corpo                    si distribuisce in maniera equilibrata. Quali sono le possibilità di alterazione?

Se l’asse cade all’interno del normale si ha un ginocchio varo, se cade all’esterno si ha un ginocchio valgo.

L’alterazione piu’ comune è il ginocchio varo, caratterizzata dalla deviazione delle gambe a “cavallerizzo”, con il peso che passa principalmente sulla pare interna del ginocchio. Questo eccessivo lavoro porta ad un consumo prima del menisco interno e poi della cartilagine interna del ginocchio, all’inizio tibiale poi anche femorale.

Questa spiegazione meccanica, anzi bio-meccanica, fa facilmente capire come una asportazione, anche solo parziale, del menisco interno in questa situazione aggravi il danno della cartilagine!

Perchè l’aumento del lavoro porta ad un consumo della cartilagine?

Tenendo presente l’esempio di una guarnizione la risposta sarebbe ovvia : il tessuto si consuma per l’eccessivo lavoro. Ma se fosse solo così la cartilagine si consumerebbe in pochi giorni…….

Il condrocita con nucleo ben evidente

La cartilagine è in realtà in continuo rimodellamento, se ne forma sempre di nuova che va a compensare quella che si consuma, grazie ad un continuo lavoro delle sue cellule, chiamate condrociti. Per meglio dire si continuano a formare delle grosse molecole, chiamate proteine del collagene di tipo 9, che mantengono le caratteristiche elastiche della cartilagine.

Il lavoro eccessivo “danneggia” i condrociti che cominciano a produrre molecole diverse ( proteine del collagene di tipo 2) che non sono in grado di fare bene il lavoro di ammortizzamento. Il peso a questo punto inizia a consumare il tessuto cartilagineo fino alla sua scomparsa.

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La “meccanica” e la cartilagine del ginocchio

Riprendiamo il discorso sulle cause delle lesioni della cartilagine del ginocchio analizzando singolarmente le vari tipologie.

Le cause piu’ comuni di danno cartilagineo sono le lesioni da alterazione meccanica dell’articolazione, vediamo cosa capita in queste situazioni.

Le alterazioni meccaniche

Immaginiamo il ginocchio come un ingranaggio che è in movimento continuo, a volte anche con carichi molto elevati. All’interno di questo meccanismo si trova una guarnizione che permette il movimento senza attrito e con scorrevolezza.

guarnizione consumata

In un certo momento l’ingranaggio perde la sua normale forma  e comincia a lavorare in maniera errata consumandone maggiormente una parte.

 In qualche tempo la guarnizione, sottoposta ad un lavoro anomalo, si consuma dalla parte che lavora maggiormente e peggiora di molto le prestazioni della macchina.

 

E’ questo che  che capita nella cartilagine  del ginocchio? 

Esatto! L’alterazione meccanica del movimento provoca una eccessivo consumo della cartilagine che a sua volta provoca un peggioramento del movimento.

cane morde coda

 E’ proprio un cane che si morde la coda!

Tenendo conto di questi fatti è evidente come il trattamento della lesione della cartilagine del ginocchio si accompagni molto spesso ad un intervento “meccanico” sull’osso per ripristinare il normale lavoro dell’articolazione.

Cambiare solo la guarnizione, per tornare all’esempio precedente, sarebbe destinato ad un fallimento in tempi piu’ o meno rapidi!

Ogni tipo di lesione della cartilagine del ginocchio ha una causa che deve essere attentamente ricercata e che necessita di una risoluzione contemporaneamente alla cure della condropatia.

Nei prossimi post parleremo in dettaglio di due problemi molto frequenti.

1)le lesioni da alterazione dell’asse di carico dell’arto inferiore, in cui il peso non si distribuisce in maniera normale ma si concentra in una metà del ginocchio provocando una lesione della cartilagine della tibia o del femore

2)  le lesioni da alterato movimento della rotula, che sono assai frequenti e causano un continuo microtrauma alla rotula stessa e al femore con conseguente danno.

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Il trauma sulla cartilagine del ginocchio

Le cause traumatiche del danno della cartilagine del ginocchio

Quando la cartilagine è fratturata da un trauma diretto o trasmesso non compare la classica risposta di guarigione dei tessuti come ad esempio quando ci tagliamo un dito, sia perché il tessuto è avascolare, quindi  non è raggiunto direttamente  dal sangue,  sia per l’immobilità dei condrociti dovuta alla densità del tessuto stesso che ne impedisce il  movimento.

Le conseguenze di un trauma

A seconda della gravità della lesione si ha  sia la morte di numerosi elementi  cellulari sia la  distruzione della matrice in maniera più o meno estesa, senza che i residui rimasti vengano eliminati, come avverrebbe se la circolazione ematica raggiungesse la cartilagine del ginocchio.

La lesione condrale

La lesione non va incontro ad un processo di guarigione spontanea e nel tempo i tessuti vicini e quelli a diretto contatto vanno incontro a fenomeni degenerativi, cioè si  rovinano, sia per la alterazione della  superficie di scorrimento  della cartilagine che porta ad un attrito durante il movimento  di (origine meccanica) sia per la presenza di detriti tossici originati dalla morte cellulare che danneggiano ( di solito ossidando)  la parete cellulare dei  condrociti   (origine chimica).

La lesione osteocondrale

Quando la lesione è di tipo osteo-condrale, quindi si rompe sia la cartilagine che l’osso sottostante, il sanguinamento proveniente dall’osso innesca una reazione naturale di cicatrizzazione della ferita.

I tessuti non vitali vengono parzialmente riassorbiti e cellule mesenchimali vengono attratte nella area della lesione; si ha una proliferazione e una differenzazione in condroblasti con produzione di una matrice, anche se di natura diversa dalla normale  composizione della cartilagine del ginocchio.

Il tessuto appena formato  infatti è classificabile come tessuto cicatriziale ed è di qualità assai inferiore e non presenta le caratteristiche fondamentali della cartilagine normale .

Le fibre sono numerose,da cui il nome di fibrocartilagine, e sono disposte in maniera irregolare, a fasci; la completa mancanza dell’ordinata struttura della cartilagine ialina provoca un comportamento meccanico assai diverso : la rigidità è prevalente con una elasticità modesta; l’effetto di dissipazione dell’energia e di trasmissione del carico tipici della cartilagine normale sono quasi assenti. La superficie è irregolare , lo spessore modesto e la degradazione è di solito rapida.Questo tessuto non è quindi  in grado di riportare alla normalità il normale strato della cartilagine del ginocchio ed inoltre la lesione ossea spesso lascia una piano di scorrimento alterato che porta ad una usura della superficie.

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